I tre mesi dell'autunno sono chiamati: sovrabbondare ed equilibrare; i soffi del Cielo si fanno incalzanti,i soffi della Terra mostrano la loro munificenza. Ci si corica presto, ci si alza presto. Si hanno i movimenti del gallo. Si esercita il volere quietamente e tranquillamente, per mitigare l'effetto repressivo dell'autunno, raccogliendo gli Spiriti e accumulando i Soffi, assecondando il ricco equilibrio dei soffi dell'autunno, senza lasciare che il volere si spanda al di fuori, assecondando la purezza propria ai soffi del Polmone. Così ci si conforma ai soffi dell'autunno, via per il mantenimento del raccolto della vita. Andare controcorrente porterebbe danno al polmone: causando, in inverno per insufficiente apporto alla tesaurizzazione"
Huangdi Neiging Suwen, cap. 2
Come già abbiamo potuto osservare molte volte, esiste una profonda connessione tra il nostro organismo e la natura. Questo legame porta tutti gli organismi a doversi adeguare ciclicamente ai “soffi stagionali”: significa ridefinire i ritmi sonno-veglia, attività-riposo e ricalibrare l’alimentazione e lo stile di vita nel suo insieme per avere la capacità di difendersi dalle aggressioni climatiche.
Dopo l’espansione estiva inizia un processo di inversione in cui lo Yang, arrivato alla sua massima espressione, volge verso lo Yin. l’autunno è la stagione in cui si avvia questo processo, che culminerà in inverno: la natura in questo periodo non è più in grado di produrre e si prepara allo spoglio e alla purificazione, interiorizzando l’energia.
Nell’antica Grecia le celebrazioni autunnali erano rivolte ai semi e alla simbologia a essi legata, ma anche alla morte. In autunno inoltrato, con la caduta delle foglie e i semi ormai sepolti, anche i cristiani hanno collocato il giorno dei morti. Anche secondo gli egizi questa stagione è legata alla morte, tanto che, nel giorno corrispondente al 13 novembre, commemoravano l’uccisione di Osiride.
Nel rapporto dell’uomo con il ciclo dei cereali, e quindi della sopravvivenza, questo è il momento in cui bisogna scegliere, selezionare il raccolto estivo e decidere cosa scartare e cosa conservare durante la stagione fredda. Per gran parte delle società contemporanee non è più così, ma un tempo, soprattutto a certe latitudini, l’attenzione a conservare esclusivamente ciò che avrebbe permesso di passare l’inverno senza soffrire la fame e il freddo significava fare la differenza tra la vita e la morte. Questa necessità ciclica, spesso istintiva, di scegliere si ripercuote ben oltre l’aspetto della sopravvivenza e riecheggia nella necessità, di fare selezione anche tra oggetti, pensieri, abitudini e relazioni. Non per nulla, nel ciclo dei Cinque Movimenti la Medicina Cinese associa l’autunno al Movimento Metallo, all’introspezione e alla separazione, e invita ad adeguarsi ai cicli stagionali andando a dormire prima e alzandosi prima rispetto all’estate, e cercando la mitezza nell’azione e nella comunicazione, per evitare ogni inutile dispersione di energia. Senza che ce ne accorgiamo, il nostro organismo adegua la termoregolazione attraverso la chiusura dei pori, per evitare che liquidi ed energia si disperdano e per evitare la penetrazione di freddo, vento e umidità, mentre in estate i pori erano aperti per favorire il contatto con l’esterno, la sudorazione e la dispersione del calore in eccesso, che ora si cerca invece di conservare.
Come negli altri casi, anche in autunno l’allineamento ai soffi stagionali mostrerà il suo effetto soprattutto nella stagione successiva, e se condurremo uno stile di vita inadeguato sarà in inverno che ne subiremo le conseguenze: in ogni stagione abbiamo bisogno di attingere all’energia coltivata nella stagione precedente: se non avremo prestato attenzione allo stile di vita in autunno, in inverno ci saranno problemi ai Polmone e al Grosso Intestino, la coppia organo/viscere associata al Movimento Metallo e all’autunno: come ci ricorda il Su Wen, andare controcorrente porterebbe danno al polmone causando, in inverno, diarree lienteriche per insufficiente apporto alla tesaurizzazione. Se si va contro i soffi dell’autunno, il Tai Yin non raccoglierà, i soffi del Polmone saranno arsi e ingorgati.
In autunno inoltre subiremo le conseguenze di un eventuale mancato adeguamento ai soffi durante l’estate: se in estate il sudore non fuoriesce sotto l’effetto della canicola, in autunno si avranno febbri intermittenti dovute al vento. Da noi Ippocrate scriveva che, se la stagione è piovosa e spirano i venti meridionali, si possono incubare dolori di testa, tosse, raucedine, tisi; se invece il clima è secco e i venti soffiano da nord, le donne, i soggetti linfatici, gli asmatici e chi soffre di reumatismi ne avranno giovamento, arrivando all’inverno “ben prosciugati”.
La corretta alimentazione autunnale ha lo scopo di eliminare le scorie e prevenire gli accumuli, riscaldare l’organismo e portare in profondità l’energia in vista dell’inverno. Il sapore più utile per approfondire l’energia è l’amaro, che la dirige verso il basso e verso l’interno, bilanciando la tendenza alla diffusione ed esteriorizzazione propria del Polmone. L’amaro inoltre ha un’azione disseccante, utile quando in autunno aumenta l’umidità esterna. Il piccante invece impatta sul Polmone perché, essendo diaforetico, ne imita le caratteristiche di esteriorizzazione e diffusione.
Secondo la Medicina Cinese le disarmonie proprie del movimento Metallo sono spesso legate al Polmone e al Grosso Intestino, ma anche alla pelle, che è considerata annesso anatomico del Polmone; in molti casi le difficoltà saranno legate ai processi di regolazione e unificazione, aspetti peculiari del Metallo: difficoltà relative al sistema immunitario, ma anche disregolazioni genetiche e dell’umore. L’emozione associata all’autunno è infatti la tristezza in tutte le sue declinazioni, dall’ angoscia all’ incapacità di reazione, alla disperazione, al senso di abbandono: il Movimento Metallo sottintende necessariamente un distacco, un lasciar andare pur elaborando la memoria di ciò che è stato; alla nascita il primo respiro è frutto di una separazione tanto fisiologica quanto ancestrale: il taglio del cordone ombelicale, che costringe il bambino a respirare per la prima volta in maniera autonoma. L’attimo che passa tra il taglio del cordone e il primo respiro dura un’eternità nella quale si sperimenta una breve “morte”, un salto nell’ignoto se lo guardiamo dal punto di vista di un neonato che sta facendo per la prima volta esperienza del mondo manifesto. Forse il senso simbolico dell’asse energetico Primavera-Autunno (nella simbologia occidentale rappresentato dall’asse Ariete-Bilancia) sta proprio in questo passare repentinamente dalla spinta propulsiva del Movimento Legno e della primavera, che permette di affacciarsi al mondo e alla vita, al Movimento Metallo con la separazione dovuta al taglio del cordone, che invece rappresenta una simbolica morte, per poi tornare, col primo respiro autonomo, alla vita e alla manifestazione, così come avviene ciclicamente anche in natura con l’alternarsi delle stagioni.